Il 2017 è stato un anno di intensa attività per Reter. Abbiamo puntato su un lavoro di retrovia, più concreto e attivo, per mettere a servizio di vertenze e movimenti le potenzialità della cartografia digitale partecipativa.
Lo abbiamo fatto con grande umiltà e costanza e i risultati sono arrivati, sia per quanto riguarda il successo delle vertenze (come nel caso della straordinaria "Guerra dei commons" del Patrimonio pubblico romano), sia per l'interesse sempre più forte per cartografia critica, crowdmapping e open geodata.
Siamo certi che questa è una delle più importanti rivoluzioni a venire, perché una mappa prodotta collettivamente favorirà la produzione dal basso del territorio e un controllo sociale sempre più efficace delle politiche.
La nostra idea va anche oltre: i network locali fondati sulla conoscenza condivisa saranno le cellule di una nuova forma di mediazione digitale, una mediazione sempre più funzionale alla tutela del territorio, alla partecipazione e cooperazione tra cittadini, all'economia solidale, all'autoproduzione. Lentamente il puzzle prende forma, la vera grande mappa da creare è quella di nuovi grandi network organizzati di intelligenza collettiva.
Ci auguriamo e vi auguriamo un 2018 di grandi progressi, personali e collettivi.