Interviste per "Il territorio nella rete", forum e tavola rotonda sulla cartografia partecipata e la piattaforma reter.org che si terranno a Roma il 21/06/2016.
Terza parte dell'intervista a Federica Timeto, sulla cartografia e le sue evoluzioni. Un bisogno quello di mappare in realtà secolare perché la mappatura è sempre stata il modo per orientarsi e dare significato allo spazio.
Federica fa riferimento al concetto di mappa navigazionale, secondo cui la mappatura e l'itinerario sono solo due modi diversi di percorrere lo spazio, sono due pratiche possibili, perché anche con le nuove possibilità della mappatura, quindi con la cartografia critica, con la cartografia sempre più user oriented, è possibile dal basso usare tutti questi strumenti per pratiche di geotagging, di geo annotation.
Però anche nelle pratiche dal basso è possibile riprodurre una logica della mappatura tradizionale, ma l'aspetto interessante della mappatura contemporanea è quello di concepire la mappatura come un sistema di tracciatura delle connessioni, di tracciatura delle relazioni. Dove le esperienze si intersecano e anche dove sono in contrasto tra loro. Questo permette di darne una lettura personale, una lettura politica, una lettura legata alla memoria o a un'aspettativa. Spazi-tempo che esistono contemporaneamente in uno spazio vorticale, in cui la dimensione orizzontale e la dimensione verticale, quella gerarchica tradizionale, coesistono.